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Il complesso monumentale di San Lorenzo a Pistoia
Data 13 Agosto 2019

Il complesso monumentale di San Lorenzo a Pistoia

Racchiuso tra piazza San Lorenzo, via del Maglio, via del Piloto e via della Crocetta, quello di San Lorenzo a Pistoia è un grande e bellissimo complesso monumentale, che fu fondato nel 1278 dai frati Eremitani Agostiniani. La chiesa è molto grande (circa 1500 mq), mentre il chiostro maggiore non sappiamo quali dimensioni avesse in origine, ma fu ristrutturato, forse nel tardo ‘400, dandogli una forma quadrata e un assetto rinascimentale, con meravigliosi capitelli ionici, e da allora misura 1350 mq. Grazie agli interventi di restauro della Soprintendenza (pur se non terminati per la Chiesa), iniziati nel 1989, queste sono le sole due parti del complesso monumentale di San Lorenzo che oggi si mostrano in migliori condizioni.
Il primo chiostro, quello principale, è davvero sorprendente, e lo si può annoverare tra i più belli e anche meno conosciuti di Pistoia. Ma ce n’è anche un secondo, più piccolo, porticato e rinascimentale, che veniva usato dai frati per farvi l’orto e per tutte le loro esigenze di vita quotidiana: è diviso dal primo chiostro da una struttura che al pianterreno comprendeva un tempo la Sacrestia, il Capitolo e anche una Farmacia. Sopra nel ‘700 venne stabilita la Scuola Teologica, che dava sul chiostro più piccolo, e i terreni coltivati, estesi sino quasi alla terza cerchia delle nostre mura, in parte vennero sostituiti da edifici eretti successivamente, e in parte sono passati di proprietà di un vivaio vicino, che peraltro esiste tuttora. Il chiostro grande un tempo era adornato nelle lunette da pregiati affreschi del XVII sec. di Ulisse Giocchi, ma adesso non esistono più e si possono invece intravedere i disegni preparatori di questi.
La Chiesa di San Lorenzo mostra dipinti del Tre-Quattrocento con stratificazioni plurime, in parte portati alla luce, ma non restaurati, e quest’edificio religioso dal 1880 funse da caserma, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale fu adibito a rifugio per gli sfollati e poi fino agli anni ’60 del ‘900 divenne laboratorio di produzione di mobili.

Barbara Bernardi

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