Tre stradine in pendio, tre suggestive viuzze ricche di storia diramano dalla Piazza del Duomo. La prima è via Tomba di Catilina – seconda strada a sinistra del Palazzo di Giano, guardandolo di fronte – così chiamata perché pare che nei pressi della torre lì collocata siano sepolti i resti del politico romano Catilina. Qui si può ammirare un vero gioiello di architettura romanica: la piccola Chiesa di San Salvatore che, sconsacrata e chiusa da anni, prossimamente sarà riportata all’originaria bellezza grazie ad un’opera di restauro. Da vedere, in fondo alla via, anche un bel tabernacolo con la Concezione.
Sul fianco sinistro del Palazzo del Comune corre invece via Ripa della Comunità, da dove si accede ai locali comunali degli Antichi magazzini del sale: creati (in epoca successiva alla costruzione del Palazzo del Comune) per stoccare e vendere il sale, il cui commercio era molto redditizio e di monopolio pubblico, oggi sono destinati a mostre temporanee.
Ma, per me, la più bella delle strade che salgono alla piazza è via Ripa del Sale, quella che fiancheggia sulla destra il Palazzo Comunale. Gli scorci che si possono ammirare ad ogni passo salendo per questa strada, specie la sera, tra luci e ombre, tolgono il fiato. Percorrendola da via Pacini si scopre sempre più grande e maestoso il Campanile, visibile attraverso l’arco creato dal ponte che unisce l’edificio del Comune alla Cattedrale di San Zeno (costruito nella prima metà del Seicento perché le Magistrature cittadine potessero raggiungere rapidamente il coro, per assistere alle funzioni). In cima in alto, sulla sinistra e vicino all’arco, un tabernacolo alla Madonna dell’Umiltà si apre nella parete del Duomo e la sera, illuminato, cattura lo sguardo.
Perfino la scrittrice pistoiese Gianna Manzini celebrò la bellezza di via Ripa del Sale nel suo romanzo Ritratto in piedi: “[…] Basterebbe una strada, via Ripa del Sale, a farmi tenere tutta la città in mezzo al petto. In pendio, stretta, linda, come se ogni passante fosse il primo, ambiziosa di un’antichità ben custodita; e il passo vi risonava facendo cantare il lastrico.”
Commenti degli utenti iscritti su Facebook