Nota ai più perché rifugio e luogo d’elezione del giornalista e scrittore fiorentino Tiziano Terzani, Orsigna è un minuscolo borgo bellissimo, dalla natura incontaminata e dalla grande pace. Si trova sul nostro Appennino, a soli 45 minuti d’auto da Pistoia, nella valle attraversata dal torrente omonimo, vicino al confine con l’Emilia-Romagna. Piccola comunità, conta solo una sessantina di residenti, ma si anima, nella bella stagione soprattutto, con l’arrivo di villeggianti.
Orsigna storicamente si sviluppò a partire dalla piazza della Chiesa, voluta dal vescovo Scipione de’ Ricci (XVIII sec.), come punto di raccordo delle varie borgate che la compongono. Si tratta di gruppetti di case che, per una tradizione locale, portano il nome o soprannome di chi un tempo le abitò: così troviamo, tra le altre, Case Corrieri, Case Fanfani, Case Fagnoni. Invece sull’etimologia del nome Orsigna ci sono varie interpretazioni. C’è chi lo riconduce a Valle Ursina, forse così chiamata per la presenza di orsi, con cui si identifica questa valle, dandola in concessione ai Conti Guidi di Bologna, in documenti imperiali del XI e XIII sec. (di Arrigo VI e di Federico II). In base a un’altra ipotesi, la denominazione è da ricollegare alla famiglia romana degli Orsini, che qui avrebbero avuto dei possedimenti. Altra opzione, un po’ più fantasiosa, è quella secondo la quale vi avrebbe vissuto una principessa Orsina, i ruderi del cui maniero si troverebbero sopra la Chiesa del paese.
L’impronta di Terzani qui è forte. Dopo avervi passato le estati dell’infanzia e della giovinezza, Terzani vi costruì una casa con la moglie tedesca Angela Staude e ne fece il suo rifugio ad ogni rientro in Italia dopo i periodi passati all’estero come corrispondente (per Der Spiegel, La Repubblica, l’Espresso e Il Corriere della Sera). Fu qui che, ormai malato di cancro, volle passare gli ultimi mesi della sua vita e morire. Il Comune di Pistoia ha voluto dedicare a Terzani un sentiero che parte da Case Cucciani e termina in un meraviglioso terrazzo naturale aperto sulla vallata. Ma ci si può immergere nella natura anche percorrendo altri itinerari, tra boschi di faggi e abeti, scoprendo scorci e panorami mozzafiato. Come quello che si gode dalla cima del Monte Gennaio, dove la vista spazia lontano sia sul versante pistoiese che bolognese.
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