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La Fortezza Santa Barbara, baluardo da valorizzare
Data 7 Settembre 2019

La Fortezza Santa Barbara, baluardo da valorizzare

Nella sua struttura massiccia compare ancora tra il verde a un margine di Piazza della Resistenza, ma è stata roccaforte a difesa della città sin dal Medioevo: è la Fortezza Santa Barbara. Più volte eretta e in seguito distrutta insieme alle mura cittadine durante gli scontri che coinvolsero Pistoia nel corso dei secoli, nella sua struttura originaria venne costruita dai fiorentini per tenere a freno i pistoiesi, da sempre ribelli.
Per la prima volta fu distrutta nel 1343, e nel 1351, per ordine della Signoria di Firenze, venne ricostruita. Cosimo I de’ Medici fece operare grosse modifiche per renderla più atta a una difesa che tenesse conto delle armi di fuoco, la cui introduzione mutò ovviamente il modo di fare guerra: così si adottarono tutta una serie di accortezze belliche nella sua nuova progettazione e scomparvero cortine e ballatoi, i merli furono sostituiti da strette feritoie, le mura molto spesse ingabbiarono grossi blocchi di calcestruzzo per renderla inespugnabile, mentre venne mantenuto il fossato del vecchio castello. Sino ad allora dedicata a S.Barnaba (amico di San Paolo e compagno delle sue predicazioni da apostolo), la si dedicò alla protettrice dell’artiglieria – fatta tale durante l’assedio di Firenze del 1529 – e divenne la Fortezza intitolata Santa Barbara.
Questo grande bastione difensivo dedicato alla santa protettrice degli artiglieri, è molto caro ai pistoiesi, perché durante il Risorgimento vi fu fucilato nel ridotto Attilio Frosini, giovanissimo patriota, e perché è legato strettamente anche ai ricordi del periodo della Resistenza al nazifascismo, quando quattro giovani partigiani, combattenti per la liberazione di Pistoia, vi vennero uccisi. Nel corso della seconda metà del XX secolo è stata più volte restaurata e, in tempi più recenti, destinata a sede di attività culturali e ricreative da parte del Comune di Pistoia (cinema all’aperto, mostre ecc.). Ma oggi è quasi sempre chiusa e un suo perfetto recupero e una sua adeguata valorizzazione certamente farebbero felici tutti i pistoiesi

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