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Moderna ma dall’origine antica: la Chiesa di San Felice
Data 14 Settembre 2019

Moderna ma dall’origine antica: la Chiesa di San Felice

A osservarla oggi pare molto moderna la Chiesa di San Felice, che sorge nell’omonima frazione vicina alla nostra città. In realtà il suo impianto originario è assai antico: è citata in un documento del 1136, ma molto probabilmente la sua costruzione è antecedente, si stima addirittura altomedioevale, dell’XI secolo.
Questa chiesa, o cappella San Felicis – così come veniva allora chiamata – dà il nome alla località che ai tempi rientrava nel comune rurale di Piteccio, e nel secolo successivo risulta sia stata dipendente dalla pieve della vicina Saturnana. Diventò parrocchia autonoma ben più tardi, nel 1699, con un rettore nominato direttamente dal vescovo.
L’impianto originario medioevale a croce latina e buona parte della muratura sono ancora conservati: l’impronta iniziale rimane evidente in particolare in buona parte delle strutture perimetrali, mentre nell’interno predomina un aspetto neoclassico, derivante dalle ristrutturazioni compiute tra Settecento e Ottocento. Il culto per San Felice martire, uno dei pochi santi pistoiesi che, secondo la tradizione, visse a lungo in Valdibure in epoca longobarda, fu molto vivo a Pistoia e, dopo il ritrovamento delle sue spoglie nella cattedrale nel 1414, le reliquie furono poste in un’urna marmorea che oggi è conservata nel Museo della Cattedrale di San Zeno.
Nella Chiesa di San Felice è stato anche ritrovato un dipinto di un certo pregio: la tavola di Bernardino del Signoraccio con una Sacra Conversazione con i Santi Felice, Sebastiano, Antonio Abate e Rocco (1502), che attualmente è esposta al Museo diocesano di Pistoia.

(Foto di Pier Luigi Lottini)

Barbara Bernardi

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