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Buriano, dove visse il Pollaiolo
Data 12 Ottobre 2019

Buriano, dove visse il Pollaiolo

A pochi km dal centro di Quarrata, salendo in collina, tra vigneti, uliveti e boschi, si arriva a un paesino gioiello: Buriano. Riscoperto in anni recenti da quarratini e non (nella zona sono state costruite varie belle case), conta però pochi residenti, che non arrivano a 100, perché in buona parte si tratta di seconde case, abitate nel fine settimana o d’estate, alla ricerca di un po’ più di fresco. Qua, a 212 m. s.l.m., il silenzio, il panorama stupendo e la bellezza della campagna intorno fanno la differenza. Le origini del borgo sono molto antiche: esisteva già ai tempi dei longobardi e nel Medioevo ebbe una funzione importante, perché era una delle 4 sedi comunali del territorio quarratino, insieme a Montemagno, Tizzana e Vignole. Pur piccolo, Buriano si suddivide in borgate: Cerretino, Baugiano, il Maestrino, Tacinaia, le Mulina e il Pollaiolo, la più importante, perché vi aveva casa – ancora oggi esistente – il padre dei i due pittori fiorentini del ‘400 Piero e Antonio Benci, detti appunto “del Pollaiolo”, proprio perché quest’uomo commerciava in polli e aveva qui la sua attività. In un punto in cui la vista è particolarmente suggestiva, sorge la Chiesa di S. Michele Arcangelo. Nata come cappella di campagna, fu eretta sopra un guardingo longobardo; fu ristrutturata nel ‘700, con cambiamenti all’interno e all’esterno e la costruzione del piazzale, e vi vennero anche introdotte importanti opere d’arte di pittori e scultori locali e internazionali. Da sottolineare la bella via crucis che vi conduce, con stazioni ciascuna delle quali è adornata di una croce di legno d’olivo proveniente da Gerusalemme e di 14 quadri di pittori diversi. All’inizio del secolo, nel 1912, grazie al Parroco Don Henry Innocenti fu riportato alla luce e restaurato il guardingo longobardo, mostrando a tutti la bellezza delle antiche mura. Oggi la Chiesa fa parte di quello che viene detto “complesso monumentale di Buriano”, e vi è l’intenzione di farne un museo pubblico.

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