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L’Ombrone Pistoiese, il nostro “fiume”
Data 25 Gennaio 2020

L’Ombrone Pistoiese, il nostro “fiume”

Se ci chiedono “Che fiume passa per Pistoia?”, noi pistoiesi rispondiamo “L’Ombrone”. È infatti il principale corso d’acqua della nostra provincia, ma, in verità, tecnicamente non si tratta di un fiume, bensì di un torrente: infatti soprattutto nel primo tratto ha un andamento torrentizio, a causa del suo sfruttamento illimitato a fini agricoli.
L’Ombrone Pistoiese nasce sulle colline di Pistoia, a Poggio dei Lagoni – tra San Mommè e il Passo della Collina – a 984 m. s.l.m. e bagna, attraversandola, la nostra città. Il suo bacino in pratica raccoglie tutte le acque della pianura: infatti riceve tre affluenti principali sulla sponda destra, il Vincio di Brandeglio, il Vincio di Montagnana e lo Stella, e tre sulla sinistra, ovvero Brana, Agna e Bure, che insieme formano il torrente Calice. Prima del Medioevo, quando fu compiuta una regolamentazione delle acque, questa confluenza in esso di tutti i torrenti del pistoiese avveniva in una fascia molto ristretta, tra Ponte alla Pergola e Badia a Pacciana, e ciò era causa di frequenti tracimazioni e grossi disagi, perché non riusciva a ricevere tutte queste acque. Non è sicuro che il suo corso sia stato spostato dall’uomo in epoca medievale, ma è certo che nei secoli sia molto variato e che nel ‘700 si siano operate modifiche al tratto tra Pontelungo e Ferruccia, con tagli nei punti più tortuosi, rifacimento di ponti e sistemazione di argini: dal 1723 al 1731 si restaurarono ad esempio i Ponti di Castellare, Ferruccia e Bonelle.
Una volta lasciato il territorio di Pistoia, il nostro Ombrone, sui cui argini spesso i pistoiesi vanno a fare passeggiate o jogging, entra in territorio pratese: qui riceve numerosi affluenti che ne accrescono parecchio la portata in autunno, facendolo contribuire molto (come pure il Bisenzio) alle piene dell’Arno, di cui è affluente. È infatti proprio nell’Arno che si getta a Stazione di Carmignano (Prato), nei pressi di Poggio alla Malva, sotto il Masso della Gonfolina, terminando il suo percorso dopo 47 km.

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