Affacciato sul Padule di Fucecchio, all’estremo confine nord-occidentale della nostra provincia, sulle pendici del Montalbano, da secoli domina maestoso tutta la Valdinievole da un colle di 165 metri: è il Castello di Larciano. Sorto per volontà dei conti Guidi nel X sec. su rovine di una villa etrusca e poi romana, è ben conservato, anche grazie ai recenti restauri, e si inserisce in quel che è rimasto delle vecchie mura. Ai tempi dei suoi maggiori fasti la cinta muraria fortificata lo circondava, era intervallata da varie torri minori (non più esistenti) e segnata da due porte, mentre all’angolo occidentale, a corona di uno sperone di roccia, stava appunto la rocca con la sua altissima torre merlata, da cui si poteva guardare tutta la vallata.
La denominazione del Castello – che poi è quella del comune cui appartiene – deriva dal nome proprio latino Larcius. Nel Medioevo la Rocca di Larciano fu un centro molto importante, perché era il punto di raccordo della Via Francigena, che qui saliva sul Montalbano verso Serravalle. Dopo esser stato possedimento dei Guidi, passò al Comune di Pistoia nel 1225 e per la sua posizione strategica fu usato come baluardo a difesa della nostra città. Quando però, nel 1310, fu assediato dai Fiorentini alleati con i Lucchesi, Pistoia dovette pagare un riscatto salato per riaverlo, ma in seguito Fiorentini e Pistoiesi lo sfruttarono come base comune di difesa, quando Gian Galeazzo Visconti minacciò la sua discesa in Toscana. Nel 1410 Pistoia fu sottomessa da Firenze e Larciano con il suo Castello diventò sede di una delle podesterie in cui il territorio venne diviso dai Fiorentini.
La fortificazione è a tuttoggi visitabile e dal 1976 è anche sede di un piccolo Museo Civico gestito dal Gruppo Archeologico della Valdinievole, con reperti dell’area della Valdinievole orientale datati dalla Preistoria al Tardo Rinascimento.
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