Il Castello di Tizzana – quello che ne resta – è un piccolo borgo rurale di poche decine di abitanti. Sorge sulla cima di un poggio di 300 m d’altezza attaccato al Montalbano, nel comune di Quarrata (si pensi che prima era Tizzana stessa il capoluogo municipale). Sorto nel X-XI sec., era stato munito di fortificazioni imponenti, ovvero mura e torri di guardia, di cui rimane ben poco: alcuni muri su antichi tracciati romani, una torre, oggi campanile della chiesa curtense di S. Bartolomeo (XIV sec.) e l’impianto di base della rocca, oggi giardino pensile privato.
Questo antico colle era situato in un’area paludosa e lacustre e fu inizialmente etrusco, costituendo una delle numerose tappe di collegamento degli insediamenti di questo popolo. Poi passò ai Romani, che bonificarono quasi tutte le terre inondate ai piedi di Tizzana. Fu nell’Alto Medioevo che venne edificato il Castello: viene infatti menzionato per la prima volta in un documento del 1034 come “Castello di Titano”, a dimostrare che era già stato innalzato da tempo, quasi sicuramente dai Longobardi.
Coinvolto nel XIV sec. nelle disfide sanguinose tra Guelfi e Ghibellini e poi oggetto di conquista da parte di Castruccio Castracani, il Castello di Tizzana patì grossi danni alle sue strutture fortificate altomedievali; ma il colpo di grazia lo subì alla fine del XIV secolo, quando la Signoria di Milano, sotto Gian Galeazzo Visconti, cercò di estendere i suoi domini in Toscana e qui si scontrò, nel 1391, con le truppe che difendevano Firenze.
Nel XV secolo il Castello di Tizzana fu quindi teatro di una guerra fra due delle più famose famiglie nobili e castellane dell’epoca, i Cancellieri e i Panciatichi (quest’ultimi avevano infatti fatto di Tizzana il loro quartier generale durante questa lotta). Nel 1523 fu colpita duramente dalla peste, che la fiaccò e, in seguito, sotto il dominio mediceo-lorenese fu stabilizzata quella che era la podesteria fondiaria di Tizzana: così il paese diventò centro agrario e mercantile di rilievo, grazie agli interventi di miglioramento e alle bonifiche volute dai Lorena. Nel 1772 la podesteria di Tizzana passò sotto il Vicario Regio di Pistoia e nel 1838 fu soppressa, a seguito della riorganizzazione con la Restaurazione postnapoleonica.
Fino al 1927 Tizzana appartenne alla provincia di Firenze e in questo periodo visse come piccolo borgo rural-pedemontano ricompreso nel perimetro castellare originario. Da sottolineare che durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944, sui colli più alti del Montalbano era posizionata una postazione della retroguardia dell’artiglieria tedesca e non è escluso che qualche colpo di cannone nazista abbia raggiunto anche il castello di Tizzana, finendo di danneggiare la bellezza delle sue fortificazioni.
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